La violenza di genere

È “violenza contro le donne” ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà. 

«Parlare di violenza di genere in relazione alla diffusa violenza su donne e minori significa mettere in luce la dimensione “sessuata” del fenomeno in quanto […] manifestazione di un rapporto tra uomini e donne storicamente diseguali che ha condotto gli uomini a prevaricare e discriminare le donne.»

La conferenza ha trattato di tematiche quali la violenza di genere femminile e le sue sfaccettature, classificando più approfonditamente le tipologie di violenze e la loro gravità.

 

La violenza alle donne solo da pochi anni è diventato tema e dibattito pubblico, mancano politiche in contrasto alla violenza alle donne, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione. Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni dimostrano che la violenza contro le donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali, e a tutti i ceti economici. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita. E il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio.

GIORNATE DURE PER LE DONNE. MONDO DURO PER LE DONNE.

Molti potrebbero pensare che quello della disparità tra uomo e donna non sia un problema presente in tutto il mondo. La verità? Nessuna nazione al mondo può dire di aver raggiunto la parità di genere. Certo, rispetto a cinquant’anni fa le donne lavorano, possono scegliere da sole cosa fare nella loro vita, di divorziare, di vestirsi come vogliono. 

Davvero?

In tutto il mondo, l’ultimo periodo è stato terribile per noi donne: ci hanno tolto il diritto di scegliere, hanno giustificato lo strupo, hanno sentenziato che gli assorbenti sono beni di lusso e ci hanno dato istruzioni su come comportarci. E ancora una volta, a prendere decisioni per noi donne, sono stati degli uomini.

In Alabama, 25 uomini, hanno votato la legge per vietare l’aborto. Quest’ultima prevede un divieto totale dell’interruzione della gravidanza, anche nei casi di stupro. La legge prevede che una donna possa abortire solo in presenza di un grave rischio per la sua salute o quella del feto. Al di fuori di questi casi i medici che proveranno a praticare l’interruzione della gravidanza rischieranno di essere condannati a 10 anni di carcere, che aumenterebbero a 99 anni nel caso in cui l’operazione andasse a buon fine. 

Ieri, in Alabama, ancora una volta, degli uomini hanno deciso per le donne.

La stessa cosa è successa in Georgia, dove è stata approvata una legge che vieta l’aborto quando è possibile rilevare il “battito cardiaco” del feto, ovvero quando molte donne non sono ancora consapevoli di essere incinte. 

Se una donna vuole abortire troverà il modo di farlo, non saranno 25 uomini a fermarla, neanche mille. 

Legalizzarlo non significa imporlo, vuol dire dare l’opportunità alle donne di scegliere per il loro futuro, senza mettere maggiormente a rischio la loro salute.

Nel frattempo, in un’altra parte del mondo, un politico pronuncia questo: ”Se una donna ha il diritto all’aborto, perché un uomo non dovrebbe essere libero di usare la sua forza per costringere una donna? Almeno, la ricerca della libertà sessuale da parte dello stupratore, non provoca nella maggior parte dei casi la morte di nessuno.” 

Nel 2019 esistono ancora persone che tentano di giustificare uno stupro, un abuso o una violenza. 

Nel 2019 esistono ancora persone che danno colpa alla donna, danno colpa al suo modo di vestire, danno colpa ai suoi atteggiamenti. 

Ancora oggi, la donna viene vista come un oggetto erotico senza cervello, senza sentimenti e senza  libertà.

Un’altra battaglia persa per le donne, è avvenuta in Italia, il 15 maggio 2019, quando il governo ha deciso di non abbassare la tassa sugli assorbenti, che resta al 22%, l’IVA che si applica ai beni di lusso. 

Perché, a quanto pare, avere le mestruazioni è un lusso.

E gli stessi uomini che hanno vietato la riduzione sulla tassa, ci hanno dato consigli su come rendere la vita più serena per noi e per il pianeta, dandoci la colpa dell’inquinamento. 

Ci hanno consigliato di usare pannolini di stoffa per contenere le perdite, di utilizzare coppette mestruali al posto degli assorbenti usa e getta per ragioni ambientali.

In questo paese i tartufi e i francobolli sono tassati del 10% e i rasoi da barba del 4%.

La verità, è che in questo mondo valiamo meno di un tartufo, di un francobollo e di un uomo.

Siamo nel 2019, molti pensano che la parità tra i sessi sia stata raggiunta, ma non è così, questa non è parità. 

Le donne hanno meno voce in capitolo degli uomini in tutto: questioni sociali, politiche ed economiche. Sono vittime di violenza di genere, discriminazione ed esclusione ogni giorno.

La strada per l’uguaglianza è ancora lunga e per superare gli ostacoli lungo questo cammino è necessario che tutti, sia donne che uomini di tutte le parti del mondo, lottino per i dei diritti delle donne, in modo da creare una società giusta, dove le donne non vengano viste come oggetti dell’uomo.

Una donna è una donna, prima di tutto il resto.

(Anna Lorenzo)